OCSE: Italia fanalino di coda tra i Paesi del G7

L’economia italiana è il fanalino di coda tra i paesi del G7 e nel terzo trimestre entra in territorio negativo, registrando un -0,3% su base annua. E’ quanto rivela l’Ocse nel suo ultimo rapporto previsionale, secondo il quale il Pil del nostro paese tornerà a crescere, seppure di poco, nel quarto trimestre 2010 attestandosi a +0,1%, contro il +1,5% del secondo trimestre e il +1,6% dei primi tre mesi dell’anno.

Il risultato dell’Italia e’ il peggiore tra i paesi del G7 e in Europa. Nel terzo trimestre di quest’anno i paesi del G7 si attestano a +1,4%, e nel quarto a +1%. Si tratta, spiega l’Ocse, di un “rallentamento dell’andamento della ripresa più pronunciato di quanto precedentemente stimato” e “non è ancora chiaro” se la frenata della ripresa “sia temporanea”, oppure se “segnali un piu’ forte indebolimento dei consumi privati, in una fase in sui i sostegni all’economia iniziano ad essere rimossi”.

L’Ocse stima per la Germania una crescita dello 0,7% del Pil nel terzo trimestre e un +1,1% nel quarto, dopo un inatteso +9% nel secondo trimestre. Per la Francia la previsione è di una crescita dello 0,7% nel terzo trimestre e dello 0,3% nel quarto, mentre per la Gran Bretagna la stima è di un +2,7% nel terzo e +1,5% nel quarto trimestre. Più moderate le previsione per gli Usa che si atetsteranno a +2% nel primo trimestre e +1,2% nel quarto trimestre.

Per il Giappone, la previsione dell’Ocse è di una crescita dello 0,6% del pil nel terzo trimestre e dello 0,7% nel quarto, dopo il +0,4% del secondo trimestre.

fonte: Rainews24.it

Le notizie economiche sull’Italia non sono ancora confortanti. Non siamo ancora usciti dalla crisi economica e chissà per quanto tempo dovremo restarci immersi. Si fanno le previsioni più disparate, positive e poi negative e viceversa in un melting pot di informazioni contrastanti, ma la dura realtà resta stabile ed immutabile ad di fuori degli studi di ricerca e previsione. La domanda di lavoro è ancora scarsa, la disoccupazione aumenta e aumenta anche, soprattutto, la sfiducia verso il futuro. Da 26enne quale sono non vedo grandi spiragli di uscita da questa situazione di empasse, vedo “il nulla” che sta avvolgendo tutto, specialmente il nulla della nostra politica.

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