Addio Ronaldinho, divertiti a Rio

Tanto era arrivato in pompa magna con fuochi d’artificio e una scenografia hollywoodiana, tanto se n’è andato alla chetichella, quasi di nascosto, in silenzio. Ronaldinho lascia il Milan, dopo aver lasciato del bel calcio di cui lui sembrava il profeta più indiscusso e dopo aver finito il tour dei locali della movida milanese. Purtroppo per lui, ma specialmente per noi tifosi rossoneri, il suo stile di vita e le sue scarse motivazioni l’hanno portato ad essere un peso morto nel meccanismo quasi perfetto di mister Allegri. Per R80 la corsa era un optional, erano gli altri a dover faticare per lui, lui era la prima donna e guai a sudare in campo. Questo suo atteggiamento l’ha condotto, suo malgrado, ad allontanarsi dallo spogliatoio Milan che, nel frattempo, ha accolto a braccia aperte il “pibe di Bari” Cassano, sperando che almeno lui possa illuminare il gioco offensivo rossonero.

Ronaldinho non cambia poi casacca, perché vestirà sempre rossonero, ma questa volta quello del Flamengo, la nota squadra di Rio che sta diventando sempre più un centro di disintossicazione da alcol e festicciole (per info chiedere ad Adriano). Io credo che sia il declino inesorabile di un campione che ha finito troppo presto la benzina ed ora pensa semplicemente a godersi la vita e i tanti soldi che il mondo del calcio gli ha permesso di ottenere grazie alle sue mirabolanti doti.

Per il resto gli auguro ogni bene di questo mondo, spero che là si trovi bene e che possa tornare, almeno a sprazzi, il giocatore tanto osannato ai tempi del Barcellona e che i tifosi del Milan hanno ammirato assai di rado. Io ci credo poco, ma una piccola chance gliela voglio comunque concedere, perché quel sorriso mancherà sicuramente al calcio, italiano in primis, e mondiale se non si darà una svegliata…

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